Film Production, Screening, Laboratory

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ABCINEMA

ABCinema è un laboratorio di cinema partecipativo che offre nuove opportunità di incontro, formazione e crescita.

Durante il laboratorio vengono affrontati temi ritenuti fondamentali dai partecipanti, a partire da questi si lavora collettivamente alla creazione di un prodotto audiovisivo. Ogni partecipante contribuirà alla realizzazione del cortometraggio in base alla propria sensibilità e al proprio desiderio di mettersi in gioco.

 

METODO ABCINEMA

La metodologia impiegata mira a valorizzare le particolarità intrinseche di ogni partecipante e a trasmettere motivazione e autostima. Gli incontri collettivi sono uno strumento per raccontare la propria identità e i propri bisogni all’interno di un gruppo, e proprio il gruppo è l'anima del laboratorio: permette un circuito di feedback a livello orizzontale in cui non c'è chi giudica e chi viene giudicato, ma dove tutti sono portati liberamente a identificarsi nell'esperienza vissuta. I partecipanti si ascoltano, collaborano e condividono opinioni in vista di un obiettivo comune: insieme scelgono cosa raccontare e come farlo. Per potenziare il pensiero laterale e divergente dei ragazzi, le loro capacità meta-cognitive e le loro competenze relazionali, vengono impiegate tecniche del Teatro dell’Oppresso come l’invito al pensiero critico, al dialogo, all’interazione, e alla valorizzazione di risposte non univoche. Il percorso ha inoltre un valore diacronico: viene impiegata una metodologia di apprendimento che attiva la capacità di imparare ad imparare, in modo da rendere i partecipanti sempre più autonomi nei loro percorsi conoscitivi.

La riuscita del progetto non viene valutata in termini di qualità del prodotto audiovisivo, ma in base alla qualità dello scambio avvenuto tra i partecipanti. Il nostro obiettivo è quello di incrementare nei ragazzi la capacità di risoluzione di problemi, il riconoscimento dei propri errori e delle proprie forze, la capacità di mettere da parte l’individualità al fine di perseguire un obiettivo comune, la propensione all'ascolto, il rispetto dell'opinione altrui e della propria e la capacità di aiutare e di chiedere aiuto.

 

INFORMAZIONI PRATICHE

  • I moduli sono plasmati a seconda delle necessità dei gruppi e delle strutture accoglienti.
  • Il laboratorio potrà essere avviato all’interno di strutture scolastiche, circoli associativi o in altri contesti non istituzionali.
  • Il percorso ha in media una durata di 50 ore, da distribuire nell’arco di un paio di mesi.
  • I gruppi sono idealmente composti da 15 partecipanti, accompagnati da 3 formatori: due filmmakers ed un mediatore che conosca il contesto nel quale si interviene.
  • Durante il laboratorio viene messo a disposizione dei partecipanti un set di strumenti professionali da videomaker: una videocamera, un treppiede, un microfono direzionale, un video-mic, un’asta boom, un registratore stereo ed un computer.

 

IL LABORATORIO

Attraverso dei giochi di gruppo, delle visioni collettive di film e degli esercizi di scrittura creativa i partecipanti verranno stimolati a parlare dei temi che stanno loro a cuore ed a scrivere poco a poco quello che sarà il canovaccio del cortometraggio. La fase di focalizzazione del tema verrà accompagnata da piccoli esercizi tecnici che inizieranno a far prendere confidenza con gli strumenti video. I ragazzi impareranno dai loro errori, in maniera orizzontale e attraverso la visione collettiva del girato.

Una volta individuato il soggetto si passerà alla fase di ripresa: per lo svolgimento delle riprese è utile che i partecipanti siano divisi in piccole troupe o gruppi di lavoro, nei quali ognuno ricoprirà un ruolo specifico. I ruoli possono essere interscambiabili a seconda delle capacità e delle attitudini dei singoli. Ci sarà un regista/intervistatore che avrà la responsabilità creativa e contenutistica del materiale, un operatore/direttore della fotografia che avrà la responsabilità della riuscita formale delle riprese, un fonico che sarà responsabile del suono e un produttore che dovrà facilitare la relazione tra i componenti della troupe e i testimoni/protagonisti, rispettando i tempi e gli spazi a disposizione.

Responsabilizzare ogni partecipante nel suo ruolo è di fondamentale importanza: ogni volta che una troupe agisce deve rispettare le intenzioni e i criteri decisi collettivamente. In questa fase, infatti, i partecipanti scopriranno i limiti e le difficoltà della messa in pratica delle idee e dei concetti decisi in fase di scrittura. Sarà essenziale capire che nella fase di riprese si devono trovare soluzioni nuove e pragmatiche, affidarsi e saper delegare per il bene del progetto comune e talvolta scendere a compromessi. Il problem solving prevede un grande sforzo creativo da parte del gruppo e che rafforza e stimola il pensiero trasversale, logico e divergente dei partecipanti.

Al termine di ogni sessione di ripresa ci saranno delle visioni collettive delle immagini girate, durante le quali i partecipanti rifletteranno sui loro errori, impareranno da essi e verranno stimolati a discriminare le immagini utili da quelle disutili, quelle funzionali al racconto da quelle superflue, quelle approssimative da quelle dotate di una particolare grazia cinematografica.

Conclusi i giorni di ripresa, si procederà alla visione collettiva di tutto il materiale selezionato all'interno del laboratorio, organizzato e pre-montato dai formatori. A questo punto del laboratorio subentra un'altra fase essenziale del processo creativo della realizzazione del film: il montaggio.

Si darà una piccola infarinatura sulle tecniche e la teoria del montaggio, così da fornire i ragazzi degli strumenti necessari per rendere questa fase condivisa e partecipata. Il montaggio è un’attività fondamentale, una potenziale riscrittura dove si riconsiderano tutti i collegamenti e le interpretazioni delle immagini ipotizzati in precedenza. Suddividendo il girato in scene, infatti, si può giocare a comporre linee narrative alternative, a ribaltare il senso del tempo e dello spazio. Grazie alla visione di scene di film, serie, videoclip o altre opere audiovisive, e attraverso piccoli esercizi di accostamento di immagini e suoni, i partecipanti potranno percepire le potenzialità del montaggio nella costruzione della realtà. Una volta definito l’ordine e la gerarchia delle scene il film comincerà dunque a prendere forma, fino a diventare un cortometraggio finito.

Alla fine del percorso si organizzerà la proiezione dell’opera presso la struttura accogliente, nelle modalità che si ritiene più opportuna. Inoltre, a seconda della natura cinematografica e tematica, e tenuto conto della volontà dei singoli partecipanti, il cortometraggio potrà essere divulgato attraverso festival di cinema o iniziative che ne valorizzino il linguaggio e la portata culturale.